SPECIALE ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2012

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DA FELTRE Le primarie del PD grande festa democratica

28/10/2009

Corriere delle Alpi

DA FELTRE

Le primarie del Pd grande festa democratica

IL CIRCOLO di Feltre – Seren del Grappa ringrazia tutti gli elettori per la straordinaria partecipazione del 25 Ottobre alle elezioni dei Segretari Nazionale e Regionale e delle relative ssemblee. È stata una grande festa democratica, il voto si è svolto in modo sereno e ordinato, gli elettori hanno accettato con pazienza le lunghe file al seggio, convinti di partecipare ad un grande evento di democrazia, sia per scegliere il segretario, sia per dare testimonianza di mobilitazione contro il governo. La partecipazione a Feltre è stata di 735 votanti con un aumento significativo del 16% rispetto alle primarie dell’ottobre 2007 che sancirono la nascita del PD. Il Circolo di Feltre – Seren del Grappa, nel cogliere il chiaro segnale di fiducia e di aspettativa da parte degli elettori, si sente impegnato a rafforzare la propria azione politica per creare una alternativa seria e credibile alle attuali forze di maggioranza a Feltre, nel Veneto, in Italia, ponendo al centro i bisogni reali dei cittadini.

Dolores Bortolas Pd Feltre-Seren del Grappa

Galleria Romita, anche l’Europa ora chiede garanzie

16/09/2009

il Gazzettino

Il Comune dovrà inviare a Palazzo Balbi il memorandum entro venerdì perchè Bruxelles deve chiudere la pratica a fine mese

Galleria Romita, anche l’Europa ora chiede garanzie

Le procedure messe in atto da Regione e da Ue un atto dovuto dopo l’esposto sul Gold Ring

Mercoledì 16 Settembre 2009,

Feltre
Soltanto sette giorni per preparare e presentare in Regione tutta la documentazione tecnica richiesta dalla Direzione Turismo per fare chiarezza sul progetto Gold Ring, con particolare attenzione alla sistemazione della Galleria Romita. E il motivo di tanta fretta è presto detto: la stessa Regione deve presentare il rendiconto finale e chiudere la pratica con l’Europa entro il 30 settembre. Insomma, il Gold Ring resta un progetto che lotta contro il tempo. E la richiesta di chiarimenti sulla progettazione e sugli stessi lavori ha di fatto congelato il saldo del finanziamento proprio il giorno prima che il Comune di Feltre incassasse “gli assegni”.

In Comune, infatti, erano appena stati predisposti i mandati di pagamento che erano pronti a partire per Venezia, pagamenti che ammontano a qualche centinaia di migliaia di euro che ora dovranno attendere le verifiche della direzione Turismo della Regione.

I chiarimenti sono un passo obbligato all’indomani dell’esposto presentato dalla minoranza in consiglio comunale non solo alla Regione, ma anche alla Procura, alla Corte dei Conti, al difensore civico, alla Guardia di Finanza, alla Sovraintendenza e alla stessa commissione europea che ha contribuito al finanziamento dell’opera. Se da una parte c’è il sindaco di Feltre che accusa la minoranza di aver procurato grossissimi danni al bilancio comunale e alla stessa città, dall’altra l’opposizione si difende dicendo che ha solo fatto il proprio dovere, ha visto che c’era qualcosa nel progetto Gold Ring che non sembrava corretto e ha chiesto chiarimenti prima in consiglio e poi oltre. Insomma, ha esercitato il diritto di esprimere i propri dubbi su un’opera portata avanti dall’Amministrazione.

Un’opera che era stata fortemente spalleggiata dal consigliere regionale Dario Bond che però spiega di non aver visto le carte e di non sapere ancora nulla della vicenda.

La verità sulla Romita o addio ai soldi

15/09/2009

il Gazzettino

Se entro venerdì non sarà fornita a palazzo Balbi una documentazione esaustiva, il finanziamento sfumerà

La verità sulla Romita o addio ai soldi

Venezia chiede spiegazioni anche su un impianto elettrico realizzato “sospetto”

Martedì 15 Settembre 2009,

Feltre

Fondi regionali congelati sì, ma solo quelli inerenti il saldo del “Gold Ring”, il progetto che ingloba ascensore, galleria Romita, bosco Drio Le Rive e plateatico di Piazza Maggiore. E alla base di tutto c’è l’esposto dei consiglieri di minoranza del Comune di Feltre. La Regione Veneto, o meglio il dirigente del settore Turismo, dottor Paolo Rosso, che ha seguito prima l’accordo di programma con il comune e poi il finanziamento delle opere vuole capire fino a che punto l’opposizione consigliare abbia ragione di preoccuparsi. Così, in una lettera dell’11 settembre diretta al sindaco, invita l’Amministrazione ha consegnare alla Regione entro e non oltre il 18 settembre prossimo (cioè venerdì prossimo, quindi una settimana di tempo), tutta la documentazione che serva agli uffici regionali a capire come stanno le cose. Un passaggio obbligato per ottenere il saldo dei 723mila euro che costituiscono la quota parte a carico della Regione, sul milione 33mila euro di spesa totale.

Ma Venezia cosa chiede di preciso?

Al centro dell’attenzione pare esserci proprio e soprattutto la Galleria Romita, un’opera che – stando all’accordo – era stata restaurata in vista di una sua destinazione museale e aperta al pubblico come passaggio pedonale ma anche ai fini turistici. Il dirigente chiede una relazione sullo stato attuale dell’opera co-finanziata con particolare riguardi alla «presunta scarsa protezione delle infiltrazioni che nei periodi di maggiore piovosità renderebbero la galleria non solo non idonea ad ospitare mostre ma addirittura non praticabile». La Regione chiede anche un’attestazione del fatto che tutte le spese rendicontate siano inerenti il progetto approvato. Qui la questione si concentra sui 71mila euro di progettazione, la direzione Turismo vuole capire se siano stati addebitati anche i costi per rifare i progetti. Da Venezia si chiede chiarezza anche sui 172mila euro spesi per lavori di impiantistica, o meglio per la fornitura e posa in opera di un impianto elettrico che in realtà – secondo l’esposto della minoranza – non sarebbe a servizio della galleria Romita.

Infine la lettera della Regione si chiude con la richiesta all’Amministrazione di Feltre di un impegno formale «a garantire durevolmente il mantenimento della funzionalità e la destinazione d’uso dell’opera co-finanziata coerentemente con le finalità turistiche concordate». Se dovessero venir meno gli obblighi previsti nell’accordo Comune-Regione, l’Amministrazione dovrà impegnarsi a «porre in essere le azioni necessarie a garantire la destinazione d’uso prevista».

A.V.

Commercianti pronti alla guerra

03/09/2009

il Gazzettino

Dopo l’approvazione del masterplan dell’Altanon, l’Ascom annuncia la presentazione di una serie di controdeduzioni

Commercianti pronti alla guerra

La categoria è l’unica ad avere in mano un parere legare scritto relativo ai reali diritti sull’area

Giovedì 3 Settembre 2009,

Feltre

Una cosa si è capita martedì in consiglio, gli unici ad avere in mano – scritto nero su bianco – un parere legale sulla questione Altanon sono i commercianti dell’Ascom. Un elemento emerso ripetutamente in aula martedì sera, anche se dai corridoi del municipio qualcuno assicura che anche l’Amministrazione si era rivolta ad un legale per capire come muoversi, un parere mai messo per iscritto, però.

«Nel maggio 2009, noi abbiamo dato incarico ad uno studio di amministrativisti di Mestre molto conosciuto – spiegano all’Ascom – e il responso era stato chiaro: il piano particolareggiato dell’Altanon è scaduto e non ha più efficacia».

Il parere però non dirime la questione regina emersa durante il dibattito in aula: ma la Pontalpi può vantare o meno diritti edificatori, in seguito all’adozione del Pat e dell’accordo siglato con Comune e Sovraintendenza, come sostiene l’Amministrazione? Una domanda cui tutti hanno dato una propria risposta che alla fine si è risolta in un’interpretazione più o meno di parte.

In “casa Ascom” resta comunque l’amarezza dell’esito del voto. «Avevamo il sentore che sarebbe finita così – spiega Guido Pante, presidente della Consulta del Feltrino – abbiamo apprezzato lo sforzo del presidente del consiglio per ottenere una pausa di riflessione, il suo atteggiamento è stato sicuramente molto positivo ma purtroppo alla fine i giochi si sono chiusi come da previsione. Siamo rimasti assolutamente delusi, speravamo prevalesse il buon senso, si poteva ragionare in modo diverso, vorrei sapere quanti cittadini realmente vogliono l’Altanon, forse solo quelli che se lo sono votati in aula. Ma sappiamo chi ha detto sì, firmando una pagina triste per Feltre».

«Abbiamo già mobilitato gli uffici perché sicuramente presenteremo le osservazioni al piano – conclude Pante – faremo di tutto per difendere la nostra categoria e i cittadini».

E per l’Ascom poi arriverà il momento della modifica del piano commerciale comunale.

Anna Valerio

Una città aggredita dal cemento

04/09/2009

il Gazzettino

L’adozione del Piano Chipperfield, che trasformerà la zona dell’Altanon, non piace alla gente

«Una città aggredita dal cemento»

I cittadini non capiscono perché si costruisca ancora quando ci sono un migliaio di invenduti

Venerdì 4 Settembre 2009,

Feltre

Alla gente non va giù l’adozione del Piano Chipperfield. A pochi giorni dal complicato e discusso passaggio consiliare del piano (inserito ieri nella rete Facebook) che detta le basi per le nuove realizzazioni nell’area dell’Altanon, nei pressi della stazione ferroviaria, il pensiero dei cittadini intervistati tende a sfavore dei passi compiuti dall’Amministrazione Comunale.

Al bando il cemento e via libera alla realizzazione di aree verdi o comunque di edilizia che non “distrugga” il paesaggio cittadino. Questo è in sintesi la voce dei feltrini in merito alla nuova realizzazione edile che sorgerà all’Altanon. Un pensiero comune che porta a pensare che i cittadini non sentano il bisogno di altro cemento o quantomeno, se cemento deve essere, lo sia con intelligenza.

«Non capisco perchè – commenta Alessandro De Zordi – sia necessario continuare a costruire in una città che ha già una buona quantità di abitazioni sfitte. Mi sembra eccessivo aggiungere ancora cemento al cemento. Capisco magari la realizzazione dell’area commerciale ma non degli appartamenti, io personalmente sarei più favorevole alla sistemazione dell’area con una zona verde o con qualcosa che si utilità agli abitanti». Della stessa opinione anche Francesco Schenal: «Quel poco che ci è stato presentato non mi sembra si integri bene con le costruzioni esistenti. Non posso dir altro che è uno schifo. Ovviamente dipende dai punti di vista, io preferirei un laghetto, un parco, insomma una zona dove anche gli anziani possano respirare un po’ d’aria».

Opinione a sfavore arriva anche da un’altra testimonianza: «Idea assolutamente negativa – dice Sara Dalla Corte assieme al figlio Daniele – e penso di non essere l’unica. A Feltre c’è molto “invenduto”, molto commerciale e molto in costruzione. Secondo me è la costruzione sbagliata, nel posto sbagliato». L’esempio degli appartamenti invenduti viene ripreso anche da altre persone intervistate come per esempio Manuel Molin e Letizia Morello: «Possiamo portare all’attenzione l’ex Manifattura Piave che attualmente è una delle strutture che ha ancora molti appartamenti a disposizione degli acquirenti e la possibilità di apertura di attività commerciali. Forse è meglio sfruttare quello che già esiste nella città di Feltre senza puntare a nuove realizzazioni».

Anche Laura Faoro punta il dito contro le abitazioni sfitte già esistenti: «Se non ricordo male ci sono circa 1000 abitazioni in cerca di proprietario nel territorio feltrino. Credo sia più necessaria un’area verde magari attrezzata come parco giochi». A detta di molti sarebbe necessario creare una zona di ritrovo, come quella esistente a nord del supermercato Famila al Pasquer, con relativo campo da pallacanestro, pallavolo o calcetto. C’è comunque chi accetterebbe un’edificazione ma con le dovute cautele. È l’esempio di Sara Brandalise: «Credo che la realizzazione di un’area commerciale nei pressi della stazione potrebbe anche andar bene. Ma fatta questa, secondo me, sarebbe necessario rivedere la progettazione del resto del Piano che comprende nuove abitazioni che forse a Feltre non sono proprio necessarie».

Quelle riportate sono solo alcune delle dichiarazioni raccolte. Gli abitanti di Feltre chiedono soprattutto una realizzazione fatta con intelligenza che porti qualcosa di utile alla città.

Daniele Mammani

Su Bond no comment, parlerò con lui

03/09/2009

il Gazzettino

IL SINDACO VACCARI

«Su Bond no comment, parlerò con lui»

Giovedì 3 Settembre 2009,

Feltre

(A.V.) Il piano degli interventi dell’Altanon è stato adottato. Entro qualche giorno sarà pubblicato e poi scatteranno i 60 giorni per presentare le osservazioni, poi il documento tornerà in aula per l’approvazione definitiva del consiglio comunale. Per usare le parole del presidente del consiglio Dario Bond: il film è appena cominciato e sarà lungo.

«Adesso si lavora per affinare il piano – commenta il sindaco Gianvittore Vaccari – questo è il momento in cui tutti devono mettere da parte gli “strategismi”, se così possiamo dire, e lavorare per costruire insieme un piano secondo le aspettative della gente».

Il consiglio dell’altra sera è stato piuttosto acceso, alla fine siete riusciti a far approvare il piano con una certa sofferenza.

«C’è stata una rincorsa a demonizzare questo piano, siamo stati accusati di non far vedere le carte, in realtà non c’è stata nessuna segretezza, i documenti erano visibili a tutti. Per questo sto studiando come divulgarlo, a mio avviso ne sono stati mistificati molti aspetti dai coni visuali alle volumetrie, volevo il placet del consiglio per poi aprire il dibattito pubblico».

Il nuovo Altanon è stato duramente criticato per le sue volumetrie.

«La mia non vuole essere una polemica, ma è un dato di fatto che il Pat quell’area l’ha di fatto confermata negli indici edificatori precedenti. La grande occasione per fare qualcosa di diverso c’è stata al momento di approvare il Pat, ma la passata Amministrazione è andata via dritta e adesso che hanno vincolato noi ci criticano. È un Pat senz’anima e lo è anche sull’Altanon, scrivere che è un’area strategica e di fatto mettere le stesse cose di prima è soltanto nascondersi dietro una foglia di fico».

Poi c’è la questione dei diritti della proprietà.

«Adesso abbiamo un piano degli interventi che non poteva non essere clonato sul master plan di Chipperfield perché c’era un preciso accordo tra Comune, proprietà e Sovraintendenza fatto dalla passata Amministrazione che è un dato reale e incontrovertibile».

La votazione non è stata cosa semplice, la sua maggioranza si è spaccata, cosa ne pensa?

«Si sono astenuti i consiglieri giovani, ma li capisco, sono alla prima esperienza, devono farsi le ossa, è anche per questo che ho scelto di sedermi tra i banchi dei consiglieri, per stare al loro fianco».

Ma il presidente del consiglio Dario Bond non è proprio alla sua prima esperienza.

«Su Bond no comment. Ci sarà il momento per parlare di lui».

Adesso cosa succede?

«Bisogna passare alle proposte concrete, adesso tutti hanno la responsabilità di avanzare proposte per migliorare il masterplan. In particolare mi aspetto che l’opposizione partecipi al processo di affinamento del piano».

Una sinergia vincente

03/09/2009

il Gazzettino

GRUPPO FACEBOOK

Una sinergia vincente

Giovedì 3 Settembre 2009,

Feltre

(D.M.) Un lavoro di concerto. Questa è l’alchimia che ha permesso di radunare, al consiglio comunale di martedì sera che ha discusso il tema dell’Altanon, un gran numero di persone nella manifestazione silenziosa che ha caratterizzato i momenti antecedenti la discussione. È il gruppo Facebook “No agli scempi architettonici a Feltre” che, tramite un comunicato, ne da spiegazione e ringrazia tutti coloro che hanno partecipato. «Ci teniamo a sottolineare – si legge nel comunicato – che l’allestimento del gazebo, l’azione di volantinaggio e la raccolta firme sono stati realizzati in collaborazione, assolutamente paritaria, con il Partito Democratico, i cui giovani iscritti hanno avuto l’idea della raccolta firme, con il WWF, Italia Nostra e il comitato Prà Gras». Un risultato che fa riflettere: «Il fatto che realtà così profondamente diverse si siano schierate vicine denota quanto quest’area stia a cuore alla città e quanto il progetto sia assolutamente negativo sotto molti punti di vista. Tale progetto non è mai stato presentato in modo chiaro dall’Amministrazione ai cittadini». Un fronte comune che ha permesso di «raggiungere un risultato di presenze al consiglio comunale». Il gruppo ringrazia i cittadini intervenuti invitandoli a sostenere la battaglia perchè «sono ancora molte le strade per rovesciare i primi esiti».